Alexander Iolas, soprannominato “The Secret King of Surrealism” scoprì e lanciò i più grandi maestri del surrealismo fra i quali: Salvator Dalì, De Chirico, Lam, Magritte, Matta, Max Ernst, Petros, Victor Brauner, Andy Warhol. Mercante d’arte di fama internazionale aprì le sue gallerie a New York, Parigi, Milano, Madrid e Ginevra. Personaggio eccentrico, Iolas nacque ad Alessandria d’Egitto da una famiglia greca nel 1907, cominciò a lavorare nell’arte a New York nel 1944, prima come direttore della Hugo Gallery, fondata da Robert Rothschild, Elizabeth Arden e Maria dei Principi Ruspoli Hugo, e poi dal 1955 nella sua galleria fondata insieme a Brooks Jackson. Fu consulente d’arte di Jhon e Dominique de Menil, fondatori della Menil Collection. Dall’inizio del 1965 Alexander Iolas tornò in Grecia e aprì alcune gallerie come il Iolas-Zoumboulakis e la Galleria Bernier in Atene e ispirò la fondazione del Museo Macedone di Arte Contemporanea a Salonicco, a cui donò un gran numero di opere d’arte della sua collezione.

Iolas seleziona la grafica di Petros per una mostra in occasione dell’intervista per Oggi 

 

Iolas non ha mai compilato un archivio, né ha lasciato un inventario sistematico o una lista di mostre in ordine cronologico. D’altra parte amava dire: “Per me ogni mostra è come la prima di un balletto: mi uccido, mi annoio, aspetto il pubblico, ballo. Non considero la galleria come un’occupazione commerciale. È un’occupazione puramente artistica. Una mostra deve essere un balletto decorato da Yves Klein o da Max Ernst. È uno spettacolo in cui i membri del pubblico sono i ballerini e la scena è dipinta dall’artista. E io non sono un mercante d’arte che semplicemente vende dipinti. I miei collezionisti sono amici, amici che io faccio innamorare di quello che faccio, di quello che vedo”. Il suo vero nome era Costantino Koutsoudis, ma scelse di farsi chiamare come Alessandro Magno e da lui derivò il soprannome di “Alexander the Great” o “Alexander the Greek”. Iolas iniziò la sua carriera non nell’arte bensì come ballerino, prima a Berlino e poi negli anni 30 a Parigi, dove frequentò Jean Cocteau, de Chirico, Braque, Picasso, Man Ray, Magritte e Max Ernst e dove acquistò le prime opere.