Posted by on Mar 18, 2016 in Press | Commenti disabilitati su MUSEO PETROS – PINACOTECA PERMANENTE DI TSEPELOVO

MUSEO PETROS – PINACOTECA PERMANENTE DI TSEPELOVO

Museo Petros – Pinacoteca permanente di Tsepelovo

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Realizzata nella città natale di Spiros Papavassiliou, padre del maestro Petros, la Pinacoteca permanente di Tsepelovo  è diventata un’attrazione per tanti visitatori per l’area di Ioannina (Epiro), con la sua importante collezione di opere.

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Il museo Petros, annunciato ufficialmente nel 2001, completato nel suo assetto definitivo con l’inaugurazione del 12 aprile 2007, si trova nello storico edificio che fu abitato dal poeta Ioannis Vilaras (1771 – 1823).

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L’esposizione permanente comprende 18 opere, dislocate sui due piani della Palazzina Tsuflis (10 al piano superiore e 8 nel piano inferiore),  donate dal maestro al luogo dal quale provengono le radici dei suoi antenati.

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“Biologikos dialogos” 1998 olio su tela 100 x 80

Il mistero della germinazione e del formarsi degli degli enti del creato, viene affrontato in questo dipinto con un’ironia particolare. Le cellule sembrano stupirsi della loro stessa esistenza e del meccanismo preordinato e perfetto di cui fanno parte.

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“Discesa nell’Ade 1989 olio su tela 200 x 138

Chiaro riferimento alla leggendaria discesa dell’Ade di Orfeo, per liberare la sposa Euridice. E’ noto che per gli antichi greci l’entrata dell’Ade si trova nel lago di Acherussia, formato dal fiume Acheronte, che scorre appunto nell’Epiro. Il racconto pittorico di Petros svela perchè, come diceva Eraclito, “la natura delle cose ama celarsi”.

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Il fascino che ha sempre esercitato su Petros questa parte della Grecia, deriva dal suo carattere particolare  e sorprendente: “foreste, picchi innevati, torrenti che tagliano gole profonde su cui i costruttori di Konitea hanno gettato i loro celebri ponti, lasciando un’impronta singolare anche nelle case dei villaggi, nelle chiese e nei monasteri, uniformati dalla pietra locale” (da Presentazione del Museo Petros a Tsepelovo – Settembre 2001 Ioannis Ferentinos)

Ôï ÔóåðÝëïâï áðïôåëåß ôï óçìåñéíü äéïéêçôéêü êÝíôñï ôïõ Êåíôñéêïý Æáãïñéïý. ÁÐÅ / The township of Tsepelovo is the sleepy administrative seat of the central Zagoria villages. ANA / Th. ATHANASIADIS.

 

PRESENTAZIONE MUSEO PETROS A TSEPELOVO 

‘Anabasi’ & il titolo della grande mostra di Petros, che occupava i tre piani del Padiglione Delta nella Technopomlis di Atene, conclusasi nel 2001.

‘Anabasi’ nel senso di “ritorno”, di “risalita’ alle origini, alle sue origini greche.

Dal 1959 Petros infatti riesiede in Italia, prima ad Urbino e poi a Milano.

L’inaugurazione del ‘Museo Petros” a Tsepelovo,è il suggello più significativo di questo ritorno. Il padre di Petros è originario di Tsepelovo e qui egli sente le sue radici. A ciò si aggiunge il fascino che su Petros esercitano questi luoghi.

Una parte della Grecia con un suo carattere particolare e sorprendente: foreste, picchi innevati. torrenti che tagliano gole profonde, su cui i costruttori di Konitsa hanno gettato i loro celebri ponti, lasciando un’impronta singolare anche nelle case dei villaggi, nelle chiese e nei monasteri, uniformati dalla pietra locale. L’edificio che accoglie il Museo Petros rientra in questo genere architettonico, semplice e al tempo stesso aristocratico.

L’edificio è inoltre già famoso per essere stato la dimora del grande poeta dell’ottocento Joannis Vilaras che fu anche medico personale di Ali Pasha, quel discusso personaggio che riusci a diventare governatore di uno stato semi-indipendente dal Sultano Turco, con capitale Ioannina, dal 1787 al 1822, anno in cui venne assassinato.

La collezione delle opere esposte nel Museo,pur nei limiti dello spazio disponibile, offre una gamma variegata e esaustiva della produzione pittorica di Petros.

Composto principalmente negli anni ottanta e novanta, periodo particolarmente significativo e prolifico, ci consentono un’esplorazione nelle magiche visioni palpitanti di questo ‘ artista delle forme e della luce”, come bene fu definito dallo storico dell’arte Carlo Franza.

‘La posizione storica di Petros nel panorama internazionale è di tutto rilievo afferma ancora carlo Pranzascandita attraverso una serie di percorsi e di tappe significative che la bibliografia argomenta, partendo da quell’incontro con Alexander Iolas che gli fu amico e sostenitore, essendo il più importante mercante d’arte del mondo e avendo nella sua scuderia i maestri del surrealismo, ad iniziare da Max Ernst.

Petros fu amico di poeti come Ghiannis Ritsos . il premio Nobel Odisseo Elytis che gli hanno dedicato poesie e con i quali ha collaborato con cartelle di grafica,

Numerosi critici hanno rilevato una affinità tra l’arte di Petros e il pensiero dei filosofi presocratici. Scriveva Roberto Sanesi, scomparso lasciando un grande vuoto nel panorama artistico e letterario italiano:”Petros, pur nella sua sicura autonomia creativa, appartiene a una zona precisa del fare arte in piena e quasi panica accettazione dell’hasard come evento illuminante e decisivo, alla quale appartengono Max Ernst o Matta, Brauner o Lam; a quella zona del visionario più ancora che del surreale che ha lontanissime origini; e non ultima malgrado l’infiltrazione di concezioni moderne occidentali, non di tipo, ‘classico’ in senso stilistico. per esempio quella di una cultura greca presocratica,..’

In realtà non si può parlare di un’influenza del pensiero presocratico su Petros e nemmeno di una sua interpretazione di quel pensiero filosofico, ma piuttosto di un incontro di interessi, di uno stesso filone di ricerca: i grandi temi dell’origine’ dell’essere, del suo divenire e trasformarsi, della determinazione eterna di tutte le cose.

Sintetizzando, si può infatti affermare che la pittura di Petros con il suo costante dinamismo, e uno specchio in cui si riflette l’energia creatrice e trasformatrice dell’universo.

 

Tsepelovo Petros Museum 2012 Vernissage Meeting Milan