PETROS E IL LARIO

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Le opere di Petros, inconfondibili per vitalità e struttura compositiva, sono state ispirate e realizzate in Grecia, a Milano e sul Lago di Como, dove ha vissuto e operato. Il Maestro Petros, amante del Lario, ha effettuato esposizioni nell’area della Tremezzina e Bellagio, dedicando numerosi disegni e dipinti all’antico complesso dell’Hospitalis de Stabio, al Sacromonte di Ossuccio e ai musicisti che, come lui, sono vissuti e hanno realizzato le loro opere sul Lario.

IL GRANDE DIPINTO “TA PANTA REI” CONSERVATO ALL’HOSPITALIS DI OSSUCCIO

Presso l’Hospitalis de Stabio è conservata in modo permanente la grande opera ad olio “Ta Panta Rei”, realizzata dal Maestro Petros per valorizzare con la sua arte la storia di Ossuccio e dell’Isola Comacina, tra le aree archeologiche più interessanti dell’Italia settentrionale.

Nella foto seguente il Maestro Petros indica l’ara votiva conservata nella chiesa Sant’Agata di Ossuccio, dedicata alle divinità dei Celti, la cui dominazione della zona risale a prima dei Romani nel 400 a.C.; da ciò probabilmente deriva il nome di Ossuccio (da Ausucium, cui corrisponde l’etnonimo Ausuciates documentato nell’iscrizione latina reperita in zona “Matronis et Geniis Ausuciatium “).

 

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Nella foto successiva Petros indica un’iscrizione celtica, che richiama quella della “stele di Prestino” lunga tre metri conservata nel museo archeologico di Como.

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Nella foto che segue il Maestro Petros indica la frase tratta da “Inno a Delo” di Callimaco, riferita ai dominatori Celti che nel 279 a.C. invasero la Grecia, spingendosi fino al Santuario di Delfi: <<come bufera di neve o numerosi come stelle, quando vanno errando fittissime nei pascoli dell’aria>>.

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Nella foto che segue il Maestro Petros indica l’Isola Comacina, caratterizzata dal suo passato storico glorioso che ci è arrivato grazie alle ricche di testimonianze archeologiche, in gran parte esposte al Museum Antiquarium a Ossuccio, nei pressi della chiesa romanica di S. Maria Maddalena e il famoso campanile gotico, tanto amato e riprodotto dal Maestro.

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Campanile di Ossuccio

 

Petros e Antonio Ferrari a Ossuccio 2010

Petros con il giornalista e amico Antonio Ferrari in visita all’Hospitalis di Ossuccio

PETROS E IL SACROMONTE DI OSSUCCIO “OMAGGIO AI MAESTRI COMACINI”: ESPOSIZIONE PRESSO LA CHIESA S. MARIA MADDALENA

Petros ha dedicato 33 dipinti al Sacromonte di Ossuccio, patrimonio dell’Unesco dal 2003, esposti in modo permanente nella chiesa romanica di Santa Maria Maddalena di Ossuccio.  La mostra è un omaggio ai Maestri Comacini che hanno lasciato le loro gloriose tracce, oltre che sul Lario, in tutta Italia e in Europa. I dipinti, olio su tela, riprendono alcune delle 230 statue in stucco e terracotta, custodite nelle quattordici cappelle, costruite tra il 1635 e il 1710.

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Torturatore 1998

Gallery opere Petros “Omaggio al Santuario Santa Maria del Soccorso – Ossuccio”

<<Il “bello eterno” una volta captato non appassisce. Ma occorre proteggerlo, tramandarlo>>      Piera Gatta moglie del Maestro Petros

Catalogo “Il Sacromonte di Ossuccio visto da Petros” – Mostra di Petros nella chiesa romanica Santa Maria Maddalena di Ossuccio Giugno 2000 – Comune di Ossuccio (CO) Assessorato alla Cultura – Mariuccia Belloni Zecchinelli e Luigi Mario Belloni- Edizione d’Arte Salea

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Articolo mostra Santuario Ossuccio

 

BELLAGIO GRAND HOTEL VILLA SERBELLONI “OMAGGIO A LISZT” 

In occasione del International Liszt Festival che si è tenuto dal 16 al 28 ottobre 2008 sul Lago di Como presso il Grand Hotel Villa Serbelloni, dove sono esposte alcuni dipinti in permanenza, Petros  ha realizzato sette opere dedicate al compositore Franz Liszt, che si ispiro e compose per lungo tempo proprio a Bellagio.

<<Quando mi chiedono quale è stata la molla ispiratrice di queste opere, che si staccano clamorosamente dal mio stile abituale, con le corde del pianoforte, anzi con l’anima del pianoforte che si innalza oltre la tela, quasi a tendere verso un infinito di spazi armonici, non posso che rispondere che è difficile, forse impossibile descrivere onestamente la genesi dell’opera … C’è un rapporto stretto tra me e Liszt, nonostante gli oltre cento anni che separano le nostre due permanenze sulla terra, ed è l’amore per questo Lago…. Liszt scriveva: non conosco luogo più benedetto dal cielo, non ne ho mai visto un altro in cui gli incanti di una vita d’amore possano apparire più naturali, qui il cuore si dilata e i sensi si aprono a tutte le gioie dell’essere … Esattamente quello che provo io >>      Petros

 

Petros e Leslie Howard

Petros con il Pianista Leslie Howard in occasione dell’International Liszt Festival 2008 e dell’inaugurazione della mostra dedicata a Franz Liszt a Bellagio estrae dall’opera il “rullo musicale”

 

SCULTURA REALIZZATA SUL LARIO 

Petros nel periodo dell’International Liszt Festival ha anche realizzato nell’atelier di Ossuccio uno dei rari esempi di espressione scultorea in pietra. Scolpita su tutte e quattro le facce di un blocco di pietra leccese, acquistato e su ordinazione del figlio Alex, rappresenta delle figure mitologiche e muse ricorrenti delle pitture di Petros.

 

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